L'editore Lieto Colle ha pubblicato nella Collana Blu "L'undicesimo giorno", il nuovo libro di poesie di Francesca Ruth Brandes .
[…] Siamo il nido di tutto e siamo l’uovo. Siamo l’universale concreto che pretende rispetto. Ricordo un passo di Simone Weil che mi è molto caro: C’è obbligo verso ogni essere umano, per il solo fatto che è un essere umano. Quest’obbligo non si fonda su nessuna situazione di fatto, su alcuna convenzione, quest’obbligo è eterno, risponde al destino eterno dell’essere. Per tutto questo, nel rumore inopportuno che percuote il nostro agire, dovremmo renderci conto che il potenziale di questo istante, di questo giorno faticoso, e talvolta sfiduciato, è altissimo. Profuma non solo di utopia, ma di concrete possibilità. […]
dalla prefazione di Francesca Ruth Brandes
Ciò che resta
Ho messo da parte
i tuoi passi un po’ stanchi
a bordo del canale
i tuoi passi un po’ stanchi
a bordo del canale
l
e bandiere di un rosso
sbiadito
dell’ultimo circolo
e il vino canaglia
e bandiere di un rosso
sbiadito
dell’ultimo circolo
e il vino canaglia
del nostro discutere
cavo
la barca legata scrostata
dai pensieri.
cavo
la barca legata scrostata
dai pensieri.
Intorno sovrana
si gonfia la notte.
Ho messo da parte
i tuoi racconti
di personaggi storti
perduti anch'essi
scrostati dal salso
finiti nel vaso
del nostro narrare
li ho raccolti per l'alba.
E se ancora sogni
sul limitare dei cantieri
deserti
un esile suono di lotta
di sangue
vita che fiotta dalla gola
lascialo uscire per acqua
fino a Marghera.
Bella "Ciò che resta"; fa venir voglia di leggere anche le altre, almeno a chi non conosceva prima la poetessa.
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