il blog di Manlio Onorato
Il blog di Manlio Onorato ... immagini, pensieri, divagazioni
domenica 27 gennaio 2013
Giornata della memoria
Il dovere della memoria è più che mai pressante oggi in un' Europa percorsa da populismo e xenofobia: pensare che ciò non ci riguardi è già un forma tacita di complicità.
domenica 13 gennaio 2013
L'opera al nero di Alberto Burri
Con
evidente allusione all'alchimia e all'omonimo libro di Marguerite Yourcenar si intitola “Opera
al nero”
la rassegna, aperta fino al 31 marzo alla Galleria dello Scudo di
Verona, di una trentina di opere di Alberto Burri realizzate dal 1972
al 1992, caratterizzate non solo dalla monocromia ma anche
dall'utilizzo del medesimo materiale, il cellotex, un impasto di
segatura e colla pressate, spesso impiegato dall'artista.
Per
Burri il nero non è la negazione del colore, piuttosto una sorta di
punto di fuga
del colore (uno dei due punti
di fuga,
l'altro essendo il bianco, cui pure l'artista dedica opere tra le più
importanti della sua produzione), il limite estremo e invalicabile
d'un progressivo attenuarsi della luce (Annottarsi
è il titolo di due cicli consecutivi);
il nero, esibito nella sua assolutezza non sprofonda nella totale
uniformità e quindi nell'indifferenziato, inevitabile se si
limitasse alla mera giustapposizione delle campiture; ne deriverebbe
la negazione della forma, di cui Burri persegue da sempre una limpida
enunciazione, salvo identificarla tautologicamente con quella del
supporto, anche se i sacchi e le combustioni cui deve il
raggiungimento di una notorietà internazionale potrebbero suggerire
un'adesione alla poetica informale e a sofferte implicazioni
esistenziali. Ma era -in quelle opere che suscitarono tanto scandalo-
soprattutto la novità delle materie prescelte e la facies scabra o
corrosa ad assorbire all'epoca l'attenzione distogliendola da aspetti della sua poetica non meno fondamentali e con sempre maggiore chiarezza emersi nei decenni successivi; in realtà per Burri il
colore stesso è ben più che dato della percezione, per l'artista
che opera con pigmenti è un attributo della materia che può darsi
essa stessa quale colore (come ad esempio in molti cellotex),
per instaurare un equilibrio formale che nel corso degli anni è
apparso sempre più evidente, rigoroso ed essenziale. Ma sarebbe del
pari un errore ricondurre la sintesi estrema cui perviene ai modi del
minimalismo, perlomeno di quello più canonico, che sembra ridursi
quasi all'afasia e all'impersonalità laddove Burri persegue una
purezza di grande pregnanza estetica. Il nero così si articola nei
diversi neri ad opera della diversità delle materie e grana
superficiale, della diversa incidenza della luce (senza luce non c'è
visione possibile, la non-luce del nero presuppone pur sempre la luce
nell'opera visiva), sino alla rivelazione aurorale della forma
mercoledì 2 gennaio 2013
Ville Venete sotto assedio
Qualche giorno fa Gian Antonio Stella ha pubblicato sul Corriere della Sera un articolo dal titolo tristemente eloquente ("Assedio alle ville venete. I gioielli sotto il cemento"), corredato di cifre allarmanti: invito quanti seguono questo blog a leggerlo attentamente. Il vincolo monumentale cui gli edifici sono sottoposti, infatti, raramente si estende al territorio circostante, che andrebbe invece tutelato insieme ai manufatti architettonici. La foto che da quell'articolo ho tratto è emblematica di un territorio ferito e gravemente compromesso: in fondo, sotto il puntino rosso Villa Trissino Giustiniani a Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza, in primo piano un silos agricolo. Esempi del genere sono numerosi purtroppo nel Veneto.
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