il blog di Manlio Onorato

Il blog di Manlio Onorato ... immagini, pensieri, divagazioni

lunedì 30 luglio 2012

Il sasso nello stagno (IV). Attenti alle "bufale"!

uno dei disegni del Fondo Peterzano
attribuiti a Caravaggio
Prende spunto dal tanto discusso "ritrovamento" dei cento disegni giovanili di Caravaggio l'articolo di Tommaso Montanari sul Corriere della Sera per stigmatizzare i troppo numerosi scoop rivelatisi infondati, talora nel volgere di pochi giorni. "Cosa è successo alla storia dell'arte?" si chiede preoccupato l'autore "Perché la rigorosa disciplina di Roberto Longhi ed Erwin Panofsky si è trasformata in un simile allevamento di bufale?". Paga anch'essa lo scotto della sudditanza al grande circo mediatico delle grandi mostre o -come si preferisce ormai dire- dei grandi eventi spesso costruiti proprio intorno a queste sedicenti scoperte. Si stenta ormai perfino a dirlo," osserva preoccupato Montanari "ma la storia dell'arte è una scienza storica e l'attribuzione (cioè la capacità di riconoscere gli autori delle opere d'arte) non è una dote innata, ma il frutto di un lungo e faticoso esercizio, una tecnica che si impara e che si insegna, un metodo del quale si può dar conto razionalmente e i cui risultati si possono verificare e falsificare": ovvio, ma tutt'altro che scontato, purtroppo.

martedì 17 luglio 2012

Paolini: "La bellezza appare in controluce"

un'installazione di Giulio Paolini
Ieri sul quotidiano La Repubblica è stata pubblicata l'ultima delle sei interviste dedicate da Franco Marcoaldi al "fantasma della bellezza", incontrando Giulio Paolini, artista concettuale secondo le classificazioni correnti, cui la sua opera sembra però sottrarsi per la forte connotazione estetica e un'eccedenza rispetto a qualsivoglia schema teorico. "Io penso alla bellezza" dice Paolini "come a una figura di cui non riusciamo a riconoscere i lineamenti e che sta collocata su una soglia, un confine, una frontiera: percepiamo che quella soglia è abitata, ma non riusciamo a sapere da chi, da quale immagine": un mistero, dunque, destinato a sfidare ogni definizione e a riproporsi di continuo. "La bellezza" continua l'artista "appare in controluce: le attribuiamo i lineamenti che i nostri occhi sono stati educati a vedere “dal vero”, ma che, di fatto, non le appartengono. E quindi non bastano a configurarla, a darle un volto". Nelle sue installazioni Paolini attinge spesso alla storia dell'arte e a un repertorio di immagini note in un complesso gioco di rimandi, allusioni, rispecchiamenti. Non manca nell'intervista una presa di distanza dai meccanismi invasivi del mercato: "I criteri riconosciuti e condivisi, che un tempo regolavano il mondo dell’arte, sono defenestrati, a favore di un sistema che tende a identificare il valore economico con il valore estetico dell’opera"



lunedì 16 luglio 2012

Caravaggio? La cautela è d'obbligo

La notizia (comunicato ANSA del 6 luglio) ha fatto rapidamente il giro del mondo, ovviamente: il ritrovamento di un centinaio di disegni di Caravaggio sarebbe a dir poco una scoperta strepitosa. Più che mai il condizionale è d'obbligo: prontamente sul Corriere della Sera Pierluigi Panza esprime non poche perplessità, condivise per altro da numerosi esperti. I disegni in questione appartengono al fondo, conservato nelle collezioni del Castello Sforzesco di Milano, del pittore Simone Peterzano, maestro del celeberimo artista; li hanno già studiati in passato insigni studiosi, nessuno dei quali ha mai azzardato che ve ne fossero decine di mano del Caravaggio, di cui si è sempre lamentato la scarsità di documenti sulla formazione -benché fosse ben nota la frequentazione della bottega del Peterzano- ma soprattutto la mancanza di opere riconducibili agli esordi. Interviene dopo qualche giorno sul sito Artribune Maurizio Calvesi , che non esita a stigmatizzare l'eco data dalla stampa a una notizia tutta da verificare: L’annuncio del presunto ritrovamento di disegni del Caravaggio a Milano segnala un aspetto preoccupante della superficialità dei media, giacché è stata diffusa da giornali che un tempo avevano ciascuno un critico d’arte attendibile a cui rivolgersi in casi del genere”. I disegni del citato fondo non sembrano essere tutti del Peterzano, ma anche di suoi allievi e quindi in teoria potrebbe essercene anche qualcuno di Caravaggio, che "sarebbe tuttavia estremamente difficile riconoscere basandosi sui criteri che sono propri della storia dell’arte e cioè sull’osservazione dello stile, stile iniziale di Caravaggio che peraltro non conosciamo"; la serietà degli studi, ahimé, mal si concilia con l'ansia dello scoop!

giovedì 5 luglio 2012

Dunque il bosone di Higgs esiste!

Il bosone di Higgs esiste, non è più solo un'ipotesi teorica, dopo 48 anni è finalmente arrivata la verifica sperimentale. Peter Higgs, che nel 1964 formulò l'ipotesi tra lo scetticismo di molti autorevoli scienziati (tra i quali ad esempio  Stephen Hawking ) non è riuscito a nascondere la commozione quando infine ieri dopo alcune anticipazioni al Cern di Ginevra è stata annunciata ufficialmente l'esistenza della particella , nota anche con la denominazione di "particella di Dio", poco amata in verità dallo scienziato. Oggi il quotidiano La Stampa pubblica un 'intervista che rivela il lato umano di questo distinto signore scozzese di 83 anni: "Ho cercato a lungo di essere distaccato ma alla fine non ho potuto evitare il coinvolgimento emotivo" confessa Higgs "Inizialmente non sapevo minimamente se la particella sarebbe stata scoperta con me ancora in vita". Appare ora assai probabile il conferimento del Premio Nobel.
Mi sembra infine giusto ricordare che alla realizzazione dell'acceleratore di particelle del Cern e alla riuscita dell'esperimento hanno dato un contribuito determinante studiosi e tecnici italiani. 


Il fisico John Ellis in un video spiega com'è e come funziona il bosone di Higgs

mercoledì 4 luglio 2012

A Chelsea è di scena la pittura


Sara Cain - galleria Lelong
Il portale Exibart segnala che a New York, a Chelsea per l'esattezza, cinque gallerie hanno programmato "una sorta di percorso in cinque tappe ...che si propongono attraverso l'aiuto di critici d'arte, curatori, galleristi e, ovviamente, pittori, di indagare quelle che sono le tensioni attuali dentro e fuori il medium più "artistico" di sempre", cioè la pittura. In realtà non poche delle opere esposte, almeno tra quelle riprodotte sui siti delle gallerie (Sikkema Jenkins & Co., Zach Feuer, James Cohan e le famosissime Luhring Augustine e Lelong, tutte comprese tra la 22esima e la 26esima strada), si scostano notevolmente da ciò che siamo abituati a definire pittura, a meno di non voler utilizzare la parola come comodo passepartout di nessuna utilità fenomenologica; ma ci sono altresì notevoli esempi di pittura a pieno titolo che deborda dall'ambito disciplinare più specifico per estendersi alla scultura e all'installazione. Interessante rilevare che gli artisti convolti sono ben 120, noti e meno noti, con opere che dai decenni scorsi si estendono alla più stringente attualità. "Una bella dissertazione," commenta con una punta di malizia Exibart "anche sulla modalità di 'unirsi' delle gallerie in un programma comune ma che, e non dimentichiamolo, forse vuole anche portare a Chelsea prima dell'estate qualche nuovo acquirente". Date per scontate le pur legittime motivazioni commerciali (e anche, nel pieno di una pesante crisi finanziaria, il comprensibile desiderio di ancorarsi alla tangibilità dei manufatti artistici anziché all'immaterialità concettuale), la pittura, nonostante le periodiche e spesso non disinteressate dichiarazioni di morte presunta, sembrerebbe quindi godere di ottima salute e di una sorprendente vitalità...



Josh Smith - James Cohan gallery
Zach Feuer gallery