Tra poche ore ci lasceremo alle spalle il 2011. Tralascio il lungo elenco di disastri, amarezze, delusioni e delle raggelanti incertezze prodotte da una crisi economico-finanziaria globale di cui non riusciamo ad immaginare l'esito: quel mesto elenco giornali e televisioni non ce l'hanno certo risparmiato e i tentativi di rammentare gli eventi lieti (pochi ahimé se confrontati con quelli tristi) appaiono per lo più goffi e appesantiti da un ottimismo di facciata che inevitabilmente suona falso, come le vacue promesse delle pubblicità. Da tempo non era così tragicamente presente alle nostre coscienze il dolore del mondo; mi auguro che i più abbiano imparato a non voltarsi sempre "dall'altra parte", per non vedere.
Ma mi auguro al tempo stesso che "nei fondi cieli" si sappiano cogliere nella "folla di figure" anche figure di luce che ci aiutino a vivere.
Nonostante tutto vi auguro un sereno anno nuovo e uno sguardo limpido.
Tundra, 2011- olio su tela cm 100x120 |